Nino Daniele: proteggere associati
"Sono profondamente turbato per le gravi accuse che la Procura di Napoli ha mosso alla on. Luisa Bossa coinvolta nella vicenda di mala politica intorno alla nuova caserma dei carabinieri di Ercolano. La città e noi tutti siamo scossi ed angosciati da tutto ciò. Quella caserma - ha detto il presidente dell'associazione antiracket Ercolano per la legalità Nino Daniele - e la sua realizzazione sono un obbiettivo storico del movimento di riscatto che ha fatto di Ercolano un modello di lotta alle mafie. C'e un bisogno assoluto di fare chiarezza al più presto e colpire senza esitazione, senza riguardi, inflessibilmente e duramente chiunque con i suoi comportamenti abbia mestato intorno ad una realizzazione che è storica garanzia dello Stato nei confronti di chi, a rischio della propria vita, ha reso possibile la liberazione di una città dai clan di camorra".
"Auspico dal profondo del cuore che Luisa possa dimostrare la totale estraneità dalle accuse che le vengono mosse e riprendere il suo posto con l'onore politico che sempre la ha accompagnata nel suo impegno. Abbiamo piena fiducia e sosteniamo il lavoro della Magistratura perché ogni illecito venga perseguito e siano severamente puniti coloro che hanno spinto la propria condotta immorale fino al punto di insozzare con il loro fango i massimi simboli della legalità", ha concluso Nino Daniele.
La camorra e l'antiracket a Portici
Presentato ieri, giovedì 16 aprile 2015, a Portici il libro 'La camorra e l'antiracket'. Degli autori, Nino Daniele, Antonio Di Florio e Tano Grasso, era presente il primo, l'ex sindaco di Ercolano, oggi assessore alla Cultura al Comune di Napoli.
L'incontro, tenutosi alle 18 a Villa Savonarola nell'ambito della rassegna letteraria 'Ti presento un libro', ha visto inoltre la partecipazione diel presidente di Radio Siani Giuseppe Scognamiglio, del sindaco di Portici Nicola Marrone, degli assessori alla Cultura Raffaele Cuorvo ed alla Legalità Valentina Maisto, e di Raffaella Ottaviano e Pasquale Del Prete dell'associazione Antiracket 'Ercolano per la legalità'.
Ercolano, cittadinanza onoraria agli uomini che hanno sconfitto il racket
Ercolano. Si è tenuta la mattina del 2 marzo 2015 presso la sala consiliare di corso Resina la cerimonia con la quale sono stati insigniti della cittadinanza onoraria il maggiore Pierluigi Buonomo e il maresciallo capo Angelo Di Capua. Presenti in aula quasi l'intero consiglio comunale, rappresentanti delle forze dell'ordine e della società civile. I due uomini dell'arma dei carabinieri hanno ricevuto simbolicamente dal sindaco Vincenzo Strazzullo le chiavi della città.
Dopo una serie di interventi, dal sindaco ad alcuni consiglieri comunali, ha preso la parola il maggiore Buonomo. Un discorso importante e toccante. Un discorso partito proprio coi ringraziamenti a Radio Siani ricordando l'aneddoto della targa che il presidente Giuseppe Scognamiglio gli consegnò a nome di tutti i volontari nel giorno del suo saluto alla città di Ercolano e proseguito con la sottolineatura dell'importante lavoro speso da tutti i carabinieri che hanno lavorato con lui in quegli anni.
Per quattro lunghi anni, fino a novembre 2012, l'allora capitano Buonomo è stato l'artefice del "modello Ercolano". Succedendo ad Antonio Di Florio nel Novembre 2008. Due uomini formidabili e due militari impeccabili. Pierluigi Buonomo è stato capace di coinvolgere in prima persona cittadini e commercianti diffondendo sicurezza e fiducia, spiegando la legge e gli attuali sistemi di denuncia. Ha saputo ridare umanità e speranza a quella divisa e a quel corpo militare che mai prima era stato considerato cosi dai cittadini ercolanesi. Una collaborazione diretta, in prima persona e in prima fila, susseguitasi da incontri personali a visite nei negozi, a passeggiate antiracket della città fino alla presenza fissa, forte e decisa in aula dibattimentale, senza arretrare mai di un passo. Anche quando il detenuto Pietro Papale, figlio di Ciro Papale del clan Bottone ("quelli di fuori al ponte" località indicata dagli stessi estorsori per identificare il clan o per convocare gli stessi a rapporto), rivolgendosi dalle sbarre dell'aula di tribunale durante l'udienza, minacciò l'allora Capitano Buonomo, ricordando le più famose parole di Michele Greco detto "il Papa" al Maxi processo di Palermo contro la cupola di "Cosa Nostra". Proprio Palermo, città nella quale il Maggiore Buonomo è ora in servizio come Comandante del reparto servizi e magistratura.
Una capacità di guardare lontano e penetrare con i fatti, in quel muro di gomma e di omertà che imprigionava i cittadini dalla morsa della camorra e del racket.
Quattro anni di duro lavoro e dedizione alla causa, che hanno visto mettere a segno operazioni come "Free shop", "Fuochi di artificio" (dopo la bomba al panificio) nel 2009, "Regalo di natale", "Centro vetrine", "Flash" (nel 2012 con 41 arresti) con ordinanze di custodia cautelare che hanno visto tradotti in cella più di 150 esponenti dei cartelli criminali di Ercolano. Processi tutt'ora in corso che hanno visto imputare ad oggi più di 1200 anni di condanne.
Un lavoro meticoloso che non si è svolto solo nella nostra città ma in tutti i paesi di competenza della compagnia. Paesi come Portici, Volla, Cercola, Ponticelli, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco fanno triplicare i numeri superando le 600 ordinanze di custodia cautelare. Gruppi di militari addestrati ed organizzati ad hoc per le varie caratteristiche territoriali. Come il gruppo creato dallo stesso Buonomo su Ponticelli - Cercola che ha inflitto il durissimo colpo al clan Sarno.
Al Maggiore Buonomo, al Maresciallo Di Capua e a tutti i militari dell' Arma dei Carabinieri e non solo vanno i nostri più grandi ringraziamenti. Ercolano rinasce dopo lunghi anni di agonia e terrore grazie al coraggio e alla dedizione di uomini e militari come loro. Come spesso ribadiamo, però, c'è ancora tanto da fare e non bisogna mai abbassare l'attenzione sul fenomeno mafioso, perchè come ci ha insegnato Giovanni Falcone: "la mafia è un fattore umano, e come tale ha un inizio ed una fine". Tocca adesso a noi tutti, istituzioni e politica in primis, lavorare affinchè non ci sia una rinascita criminale nella nostra ormai quasi normale città.
Consigliamo l'ascolto dell'esemplare discorso di ringraziamento del Maggiore Buonomo nel video che segue.
Ciro Oliviero e
Giuseppe Scognamiglio