Trentanove anni, evidentemente, passati invano, a giudicare dalla lunga scia di sangue che tante vittime innocenti la criminalità ha ancora mietuto a Torre Annunziata.
La violenza, non è mai la soluzione! Un inaudito atto di barbarie ha stroncato la vita di Maurizio. Quali sentimenti, quale moralità, quali valori possono mai nutrire gli autori di un simile vile atto?
Anche se nulle potrà mai alleviare il dolore dei familiari della vittima innocente, facciano l'unica cosa umana della loro meschina vita, si costituiscano alla giustizia.
Eppure, particolarmente negli ultimi anni, un rinnovato attivismo associativo è impegnato a diffondere i principi della cultura della legalità, con iniziative ed azioni che coinvolgono tantissimi virtuosi cittadini torresi, la stragrande maggioranza!
Non è bastato a sradicare il muro di omertà, di rassegnazione, certamente di paura, ma anche di connivenza passiva.
Non prendere posizione, girarsi dall'altra parte, rende complici.
Mancando i valori civili, ed i principi elementari di reciproco rispetto, la violenza e la prevaricazione rappresentano l'unica strada conosciuta per manifestare i propri istinti animaleschi.
Questi principi, calpestati, sono alla base di ogni possibilità di riscatto da una condizione di emarginazione culturale e sociale.
Le distanze vanno accorciate, in un percorso di uguaglianza sostenibile.
I diritti e la dignità di ogni individuo devono essere sempre preservate.
Certamente gli ambiti di intervento sono molteplici, ed ognuno, per la propria competenza è chiamato a dare il meglio di se, senza arrendersi mai.
Se, a distanza di anni, ancora si compiono simili barbarie, il fallimento delle politiche adottate è evidente.
La credibilità delle Istituzioni viene compromessa, ed oggi, mentre vengono messi in discussione provvedimenti “eccezionali” per “fenomeni eccezionali”, piangiamo l'ennesima vittima innocente.
A nulla valgono i sacrifici di donne ed uomini, veri Servitori dello Stato, che quotidianamente e rischiando la loro stessa incolumità, sono impegnati ad assicurare alla giustizia pericolosi criminali.
La giustizia non appare giusta, agli occhi di chi, riconoscendosi nei valori sanciti dalla nostra Costituzione ed adottando la legalità come faro di vita, non vede soddisfatto il principio della reciprocità, il diritto di poter esercitare liberamente la propria attività, il diritto di vivere una vita serena.
Ci stringiamo, in un profondo abbraccio, ai familiari di Maurizio.
Il dolore e la vicinanza ai familiari, non deve svanire ma farsi impegno per intraprendere una nuova strada che accomuni tutti nella solidarietà, nella legalità e nella giustizia.
Gridiamo, con forza, mai più vittime innocenti!